zapaterismo
s. m. Il modello politico di José Luis Rodríguez Zapatero. ◆ Gli spauracchi politici hanno, qui da noi, una tradizione soprattutto slava, che va dai demoni di Dostoevskij ai cosacchi che abbeverano i cavalli in piazza San Pietro, non senza avere tagliato a fette le guardie svizzere. Questa variante ispanica, lo «zapaterismo», se non altro varia il ristretto campionario degli incubi benpensanti. (Michele Serra, Repubblica, 8 ottobre 2005, p. 20, Commenti) • Siamo insomma di fronte ad una scelta chiara: accodarci allo zapaterismo della sinistra italiana in materia di lotta al terrorismo fondamentalista ed esportazione della democrazia, o ribadire con coerenza le nostre scelte nel quadro della alleanze occidentali. (Secolo d’Italia, 7 luglio 2006, p. 5, Politica) • come cerca di dimostrare un libro uscito poche settimane fa in Spagna, «Il fattore cattolico nella politica spagnola» scritto dal sociologo cattolico Rafael Díaz-Salazar, proprio l’approccio conservatore della gerarchia spagnola nel decennio scorso avrebbe indirettamente favorito l’ascesa dello zapaterismo, con una separazione crescente tra «base» cattolica e vertici. (Fabio Martini, Stampa, 21 febbraio 2007, p. 5, Interno).
Derivato dal nome proprio (José Luis Rodríguez) Zapatero con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nella Stampa dell’11 maggio 2004, p. 9 (Jacopo Iacoboni).