zaino2
żàino2 s. m. [dal longob. *zaina «canestro»]. – Originariamente, piccolo sacco di pelle di capra o di pecora, con la parte vellosa all’esterno, in genere munito di spallacci e di tasche, che i pastori usavano per riporvi e portare con sé cibi, vestiario, ecc.: Un suo capace z. empissene anco, Che gli pendea, come a pastor, dal fianco (Ariosto); poi, il sacco, simile a questo ma rinforzato e reso più rigido per mezzo di assicelle, che un tempo portavano i soldati. Oggi, sacco di tela robusta, o di altri materiali, anche plastici, resistenti e impermeabili, in cui si trasportano gli oggetti di vestiario e d’uso personali, provviste, attrezzi, libri e sim., munito di due cinghie fissate sul lato posteriore per il trasporto a spalla; è usato da soldati, alpinisti, sciatori, escursionisti, turisti e studenti: z. pesante, leggero, mezzo vuoto; preparare, riempire lo z.; lo z. ha sostituito la vecchia cartella usata un tempo dagli studenti. Nel linguaggio milit., fare lo z., riempirlo con gli oggetti prescritti o necessarî; z. affardellato, quando contiene tutto il corredo; z. in spalla!, z. a terra!, comandi militari. ◆ Dim. żainétto, che indica in partic. lo zaino più piccolo, fornito anch’esso di spallacci e generalmente con una sola tasca esterna, portato con abbigliamenti disinvolti, per es. da motociclisti oppure dagli studenti per mettervi i libri.