votare2
votare2 v. tr. e intr. [lat. pop. *votare, der. di vovere «offrire in voto»] (io vóto, ecc.). – 1. tr., non com. Offrire in voto, consacrare alla divinità formulando un voto: il vincitore votò ad Apollo le armi nemiche (più spesso consacrò in voto, diede in voto); ha votato la sua verginità alla Madonna; ha votato (più spesso ha fatto voto) di non sposarsi. Più frequente il rifl.: Decio si votò agli dèi inferi; quella notte della paura, s’è scaldata la testa, e s’è, come a dire, votata alla Madonna (Manzoni); anche nelle espressioni enfatiche votarsi o essere votato alla morte, affrontare, per volontà propria o altrui, un gravissimo pericolo, che comporta la certezza o un’alta probabilità di morire; e con il sign. di dedicarsi interamente, di impegnarsi con piena dedizione: votarsi alla causa di un partito, di una classe sociale, e sim.; di uso com., inoltre, la frase prov. non sapere a che santo votarsi, chi pregare, a chi rivolgersi, da chi sperare aiuto (trovandosi in una grossa difficoltà, sentendosi perduto). 2. a. intr. (aus. avere) Dare il proprio voto o suffragio; esprimere la propria volontà, mediante votazione, in un’assemblea, in una consultazione elettorale, in un referendum, ecc.: v. è diritto e dovere di ogni cittadino; secondo i varî sistemi di votazione: v. per alzata e seduta, con appello nominale, a scrutinio segreto, ecc. (v. votazione); v. per un candidato, per un partito, dare il proprio voto a un candidato, a un partito (in frasi brachilogiche: votate socialista, date il voto al partito socialista; e con uso trans.: votate la lista n. 3); v. contro la proposta, in favore della proposta (ma v. contro e a favore anche assol.: settanta deputati hanno votato contro e cinquanta a favore). b. tr. Sottoporre a votazione: la proposta non è stata ancora votata; decidere, approvare mediante votazione: la Camera, il Senato ha votato la legge; fu votata la mozione con l’emendamento proposto; la nomina fu votata all’unanimità. ◆ Part. pres. votante, anche come sost. (v. la voce).