volatile
volàtile agg. e s. m. [dal lat. volatĭlis, der. di volare «volare2»; le accezioni tecniche dell’uso fig. sono esemplate sull’ingl. volatile]. – 1. agg. a. non com. Che vola, atto a volare: cento altre qualità di animali terrestri e v. (Leopardi). In usi poet., alato: sorrise alquanto La volatile dea (Parini), la Fama. b. Di liquido o solido che tende a vaporizzare facilmente: sostanze v.; acidi v., gli acidi organici distillabili in corrente di vapore d’acqua (acetico, propionico, ecc.; in contrapp., quelli che in tali condizioni non distillano si dicono fissi); alcali v., l’ammoniaca; olî v., quelli essenziali che si volatilizzano facilmente col riscaldamento. In petrografia, sostanze v., gas disciolti nei magmi che si separano durante il loro raffreddamento, e costituiscono i cosiddetti agenti mineralizzatori (v. mineralizzatore). c. In senso fig., letter., labile, evanescente, effimero: a cui gran copia D’erudita efemeride distilla Volatile scienza entro a la mente (Parini). In economia, riferito a variabili economiche (prezzi, tassi, quotazioni, ecc.) quando siano particolarmente instabili e il loro andamento risulti di difficile previsione; si parla anche di mercato v. con riferimento a situazioni in cui i prezzi siano soggetti a variazioni rapide e imprevedibili. In informatica, in opposizione a permanente, detto di unità di memoria il cui contenuto di informazioni è perduto in caso di mancanza di alimentazione elettrica; sono di questo tipo le memorie RAM a semiconduttore. 2. s. m. Denominazione generica degli uccelli: il colombo è un v.; volatili di razza esotica. Nella caccia, la selvaggina volante: andare a caccia di volatili; nelle gare di tiro, i piccioni che fanno da bersaglio; in usi scherz., riferito a polli, galline e altri animali da cortile, soprattutto in quanto destinati alla mensa: c’è brodo di volatile, oggi!