voga1
vóga1 s. f. [der. di vogare]. – Il fatto, l’azione e il modo di vogare: mettere alla v.; prendere, avviare la v., avviare il remeggio; scuola, esercitazioni di v.; capo voga (o con grafia unita capovoga; pl. capi voga o capivoga), il vogatore di dritta del primo banco a partire da poppa, il quale dà il ritmo e sul quale deve regolarsi tutto l’armamento. Tra le varie specie di voga, dipendenti sia dal modo col quale viene esercitato lo sforzo sul remo, sia dalla conformazione del remo stesso e dalla posizione di questo e del vogatore rispetto all’imbarcazione: v. corta o di braccia, a palate brevi e veloci, con sforzo esercitato unicamente con le braccia; v. lunga o di schiena, a lunghe palate, con sforzo esercitato sull’impugnatura dei remi non solo con i muscoli delle braccia ma avvalendosi anche del peso del busto, inclinato al massimo verso prora: è la voga normalmente usata sulle imbarcazioni della marina militare; v. reale, in cui i vogatori si sollevano dai banchi e si abbattono verso prora agendo sui remi con tutto il peso del corpo (è detta anche v. all’arrancata, ed era usata sia su imbarcazioni riservate al trasporto di re, principi e grandi personaggi, sia nelle galee in combattimento, per ottenere la massima velocità possibile); v. alla battana, in cui il vogatore impugna al centro il remo, che ha due pale, e fa avanzare l’imbarcazione immergendole alternativamente a destra e a sinistra, senza appoggio di scalmi, usata sui sandolini e sui kayak eschimesi; v. a bratto, consistente nel fare avanzare l’imbarcazione mediante un solo remo che, appoggiato in un apposito incavo praticato nella falchetta di poppa, viene mosso rapidamente a mo’ di elica da un unico vogatore che sta in piedi con la schiena rivolta verso prora; è usata per brevi spostamenti e su piccole imbarcazioni a poppa quadrata e fondo piatto (zatterini); v. di coppia, attuata con due remi per ogni banco, che nelle piccole imbarcazioni sono azionati da un solo vogatore, nelle grandi da due seduti accanto, faccia a poppa (in questo caso viene anche chiamata v. di spalla); v. a pagaia, in cui i vogatori, seduti sul fondo dell’imbarcazione (seduti a pagliolo), faccia a prua, azionano ciascuno una pagaia e, con una mano sull’impugnatura e con l’altra a poca distanza dalla pala, l’immergono verticale nell’acqua, vicino al bordo dell’imbarcazione, e la tirano energicamente verso poppa: è la voga caratteristica delle canoe e delle piroghe; v. alla pescatora, in cui i vogatori stanno in piedi al centro dell’imbarcazione, faccia a prua, impugnando un remo singolo o due remi accoppiati, ed esercitano il loro sforzo sul girone «spingendolo» verso prora anziché «tirandolo»; v. di punta, in cui su ogni banco siede, dalla parte opposta alla scalmiera, un unico vogatore, faccia a poppa, e impugna un solo, lungo remo sensile: è una voga accurata ed elegante che, ritmata dallo scatto metallico delle scalmiere, comporta a ogni palata un breve tempo di arresto sulla posizione di «leva remi», prima di riportare la pala a prua (tradizionalmente usata sulle baleniere della marina militare, è di impiego corrente anche sulle iole della marina mercantile e sui grandi «outriggers» da regata); v. alla veneziana o da gondola, attuata generalmente da un solo vogatore che si tiene a poppa estrema in piedi, con la faccia rivolta a prua, e impiega un unico remo, appoggiandolo a una speciale scalmiera detta forcola (posta, in questo caso, sulla destra dell’imbarcazione), non solo per fare avanzare il natante ma anche per dirigerlo, servendosi a mo’ di timone della pala stessa del remo: è la voga caratteristica di tutte le imbarcazioni lagunari venete, in partic. delle gondole, utile soprattutto per muoversi negli stretti canali dell’abitato di Venezia; per v. alla vallesana, v. vallesano.