virile
agg. [dal lat. virilis, der. di vir «uomo» (in quanto maschio e adulto)]. – 1. Di uomo, dell’uomo: Tanto il loro nome sorgeria, che forse Viril fama a tal grado unqua non sorse (Ariosto). In partic.: a. Di essere umano di sesso maschile (quindi con sign. e usi analoghi a quelli di maschile e mascolino, e contrapp. a femminile): il sesso v. (letter. il viril sesso); espressione v. del volto; una rappresentazione idealizzata della bellezza v.; una donna dall’aspetto v.; perché hai le gentili Forme e l’ingenio docile Vòlto a studi virili? (Foscolo); caratteristiche somatiche, sessuali v.; membro v., il pene; gli attributi v., la barba e i baffi, e anche gli organi sessuali maschili; un uomo poco v., come sviluppo e capacità sessuali. b. Di essere umano di sesso maschile in età adulta, pienamente maturo fisicamente e moralmente (contrapp. a puerile o giovanile da un lato, a senile dall’altro): età v., dopo la giovinezza e prima della vecchiaia; tuo figlio ha già acquistato una voce v.; modi v., forza v.; in partic., toga v., quella che indossavano nell’antica Roma i giovanetti giunti al sedicesimo anno d’età. 2. fig. Da uomo che sia nella pienezza delle energie fisiche e morali, forte, sicuro, coraggioso: Vidi Anassarco intrepido e virile (Petrarca); Né poi viril pensiero in voi germoglia (Poliziano); comportamento v., contegno v.; sopportare un dolore con animo v.; estens., quello scrittore ha uno stile v., vigoroso e incisivo. ◆ Avv. virilménte, con modi proprî di un uomo, e quindi con forza, con coraggio: donna che agisce virilmente; dobbiamo sopportare virilmente le avversità.