vippame
s. m. (iron.) I soliti personaggi, più o meno noti. ◆ Nonostante l’esotismo della location, si avverte un inconfondibile sapore di minestra riscaldata, con il solito plotone di seconda linea del vippame televisivo che squaderna le sue invidie e le sue virtù, i suoi pianti e le sue pugnalate alle spalle, (Sebastiano Messina, Repubblica, 23 febbraio 2004, p. 53, Programmi Tv) • C’è il vippame griffato Milano, c’è Giorgio Armani a fare la ruota come si conviene a un padrone di casa, c’è Mike Dunleavy, coach dei Los Angeles Clippers, il tocco di Nba che nobilita. (Flavio Vanetti, Corriere della sera, 12 maggio 2005, p. 47, Cronaca di Milano) • La Spagna di Christian Abbiati, per il momento, resta quella delle vacanze. Formentera, Baleari. Isoletta con un mare da favola e da anni raduno alla moda per calciatori e vippame vario. (Roberto Condio, Stampa, 23 giugno 2007, p. 45, Sport).
Derivato dal s. m. e f. vip, di origine ingl., con l’aggiunta del suffisso -ame.
Già attestato nella Repubblica del 28 settembre 1997, p. 10, Cronaca di Roma (Cecilia Cirinei e Alessandra Paolini).