vieto
vièto agg. [lat. vĕtus «vecchio»]. – 1. a. letter. Vecchio: Una montagna v’è che già fu lieta D’acqua e di fronde, che si chiamò Ida; Or è diserta come cosa vieta (Dante). b. spreg. Detto di usanze, opinioni e sim., non più attuali, che quindi hanno perso ogni validità e interesse: una retorica v.; il suo discorso si fonda su argomenti deboli e v.; anche anteposto al sost.: è una v. consuetudine; sono v. luoghi comuni. 2. tosc., non com. Di cibo, o sostanza alimentare, stantio, rancido: burro, prosciutto v.; anche con valore di sost. nelle espressioni prendere, saper di v., di stantio: Acciò che questa carne non s’insali, E che poi secca sapessi di vieto (Pulci). ◆ Avv. vietaménte (non com.), in modo vieto: una prosa vietamente retorica.