vicinanza
s. f. [der. di vicino]. – 1. a. Il fatto, la condizione di esser vicino, come posizione relativa nello spazio; prossimità, breve distanza: la v. della palude rendeva l’aria malsana; il clima è rigido per la v. delle Alpi; ho preferito questa villa, per la sua v. al mare; data la v. delle nostre abitazioni, c’incontriamo spesso; in vicinanza di, vicino a, nei pressi di: eravamo ormai in v. di Torino; giunti in v. del nemico, i reparti assunsero la formazione di combattimento. Al plur., le v., i luoghi vicini, i pressi, i dintorni di un determinato luogo: non abita proprio in paese ma nelle v.; è uscito che non è molto, e dev’essere ancora in queste v.; è una borgata nelle v. di Napoli. b. Il fatto, la condizione di essere vicini di casa, la relazione che si stabilisce tra persone che abitano vicine: sette giovani donne, tutte l’una all’altra o per amistà o per v. o per parentado congiunte (Boccaccio); prov., vicinanza è mezza parentela. c. In senso figurato, partecipazione stretta ai sentimenti altrui: ti esprimo la mia v. in questo momento per te così triste. In usi ant. o non com., con sign. più concr., il vicinato, l’insieme delle persone e delle famiglie che abitano vicine, nello stesso rione: ora lo verrà a sapere tutta la v.; la v. uscita fuori al romore e co’ lumi e con arme, cominciarono questa cosa a biasimare (Boccaccio); io vorrei volentieri che tutta la v. ci fosse (Sacchetti). 2. Imminenza, prossimità nel tempo: la v. del Natale ha animato le vie del centro; siamo ormai in v. dell’inverno, bisogna pensare a rifornirsi di gasolio per il riscaldamento. 3. fig. Somiglianza, affinità: c’è una certa v. di idee, tra noi due.