vibrazione
vibrazióne s. f. [dal lat. tardo vibratio-onis]. – 1. a. Oscillazione di ampiezza relativamente piccola, e di frequenza relativamente grande: v. sismiche; le v. di una parete; v. di un ponte al passaggio del treno; v. sonore; le v. del diapason, di una lamina metallica. Per estens., impressione di rapido movimento oscillatorio, di repentino apparire e dileguarsi causata alla vista o all’udito da varî fenomeni: le v. della voce, delle note; le v. dell’aria nelle canne dell’organo; le v. della luce. In patologia, v. ventricolare, sinon. meno com. di fibrillazione (v.) ventricolare. b. fig. Particolare fremito della voce umana, come effetto di emozioni interne: la solennità del momento dava alla sua voce una commossa v.; nelle sue parole c’era una v. di collera, di sdegno; la sua voce era ferma, senza vibrazioni; anche, stato interiore caratterizzato da un succedersi di emozioni e sentimenti diversi: quella musica dava al suo animo intense vibrazioni. 2. Con senso attivo: a. In fisioterapia, manovra massoterapica eseguibile imprimendo alla mano, applicata a piatto sui tegumenti, una specie di tremito; oppure mediante apparecchi, azionati da corrente elettrica, imprimenti vibrazioni meccaniche ai tessuti. Le vibrazioni hanno effetto sedativo o eccitante a seconda della loro frequenza e intensità. b. Nei lavori edilizî e stradali, v. del calcestruzzo, sistema adottato per il costipamento del calcestruzzo nelle casseforme, consistente nell’imprimere a esso, per mezzo di un dispositivo detto vibratore, delle vibrazioni di frequenza abbastanza alta, con l’effetto di fluidificare la massa, facilitando l’assestamento e la perfetta riempitura delle forme. ◆ Dim. vibrazioncèlla.