vetroso
vetróso agg. [dal lat. mediev. vitrosus, der. del lat. vitrum «vetro»]. – 1. Che ha la natura o l’aspetto del vetro o che contiene vetro. In fisica, qualifica un particolare stato della materia nel quale la disposizione degli atomi (o ioni o molecole) costituenti è disordinata pur dando luogo a una consistenza solida (v. vetro, n. 3). In petrografia, roccia v. o a struttura v., roccia originatasi da magma che si è solidificato senza cristallizzare ed è quindi priva o poverissima di componenti allo stato cristallino: la struttura vetrosa è caratteristica di molte rocce effusive, come per es. le ossidiane. 2. Elettricità v. (o vitrea), lo stesso che elettricità positiva, in quanto il vetro, opportunamente strofinato, perde elettroni, e quindi si elettrizza positivamente. 3. Riflessione v. (o vitrea), contrapposta a riflessione metallica, quella che si ha alla superficie di un dielettrico. 4. Temperatura di transizione v., l’intervallo di temperatura, più o meno ristretto, alla quale un materiale polimerico passa da uno stato vetroso (caratterizzato da elevata rigidità e da fragilità) a uno stato plastico che tende, con l’aumentare della temperatura, ad assomigliare a quello di un liquido di elevata viscosità (a causa dell’allentamento delle forze di coesione tra le macromolecole).