vespertilio
vespertìlio s. m. [dal lat. vespertilio (-onis), der. di vesper «sera»]. – 1. Latinismo in uso già nella lingua letter. ant. con il sign. generico di pipistrello, e ripreso oggi nel linguaggio scient. come nome delle diverse specie di pipistrelli vespertilionidi del genere Myotis, tra cui il v. di Daubenton (Myotis daubentoni), il v. di Capaccini (M. capaccinii), il v. dasicneme (M. dasycneme), il v. mustacchino (M. mystacinus), il v. di Natterer (M. nattereri), il v. di Bechstein (M. bechsteini), il v. maggiore (M. myotis), tutti presenti in Italia e caratterizzati da una lunghezza del corpo di 8-10 cm, da un’apertura alare fino a 35 cm, da trago lungo, esile e dritto. Il nome è usato più raramente per indicare la specie Vespertilio murinus, rara in Italia e meglio nota come serotino bicolore. 2. In medicina, l’eritema del dorso del naso e dei pomelli, la cui forma ricorda un pipistrello ad ali spiegate, caratteristico del lupus eritematoso, detto anche eritema a farfalla.