vescica
(ant. vessica) s. f. [lat. tardo vissīca, class. vesīca]. – 1. In anatomia, embriologia e zoologia, cavità o ricettacolo a pareti sottili, generalmente destinato a raccogliere prodotti di secrezione, liquidi o gas: v. urinaria, o assol. vescica, nell’uomo e in varî animali, organo cavo muscolo-membranoso, di forma grossolanamente ovoide, che fa parte dell’apparato urinario (situato sulla linea mediana, nel piccolo bacino, intercalato tra gli ureteri e l’uretra), in cui si raccolgono le urine, prima di essere emesse con la minzione; v. o vescichetta biliare, altro nome della cistifellea; v. natatoria, nei pesci, v. natatorio. 2. La vescica urinaria del maiale (o più raram. di un bovino) usata, soprattutto nel passato, per conservarvi lo strutto. Di qui le espressioni fig. essere una v. gonfiata, o piena di vento, essere pieno di boria e di vanità pur non avendo alcun merito reale; e, ant. o rara, vendere vesciche (per lanterne), fare delle ciarle senza senso, dare a intendere cose inesistenti o sbagliate: a me non venderà egli vesciche (Machiavelli); perdevano il tempo a vendersi vesciche per lanterne l’un l’altro (Verga). 3. Lesione della pelle in forma di bolla ripiena di liquido sieroso, prodotta da scottature, forte e prolungato attrito, ecc. (nel linguaggio medico, più com. detta bolla). Per estens., nell’uso corrente, rigonfiamento, galla che si forma su foglie, frutti e altri organi vegetali; bolla che si forma su una superficie metallica, per lo più per difetto di saldatura. ◆ Dim. vescichétta, vescìcola, anche con accezioni partic. (v. le due voci); accr. vescicóna e vescicóne m. (per un sign. partic., v. vescicone).