verifica
verìfica s. f. [der. di verificare]. – L’azione e l’operazione di verificare, il fatto di venire verificato (è forma ormai più com. e di uso più largo di verificazione, spec. nel linguaggio burocr. e in varî usi tecn.): 1. a. Controllo, prova di controllo: fare, effettuare la v. di un prodotto, e sottoporre un prodotto a verifica, come controllo della sue qualità; la v. degli strumenti di misurazione, l’accertamento che le indicazioni fornite siano, entro i limiti di tolleranza, esatte; v. dei pesi e delle misure, cui devono essere sottoposti, presso apposito ufficio a ciò delegato, gli strumenti di misura per usi mercantili (bilance, metri, ecc.), prima di essere messi in uso e successivamente a intervalli periodici; fare, far fare la v. dei freni, dei dispositivi di sicurezza di una funivia, ecc., controllarne la funzionalità. Nella tecnica, calcoli di v., quelli che si effettuano in sede di progettazione per controllare che una macchina, un impianto o una costruzione abbiano le caratteristiche desiderate; nella scienza delle costruzioni, v. della stabilità, v. stabilità. b. In matematica, controllo della esattezza di un procedimento o di una formula; in partic., v. della risoluzione di una equazione, quella che si effettua sostituendo ciascuna delle soluzioni trovate al posto dell’incognita e accertandosi che i due membri assumano lo stesso valore. 2. Accertamento, controllo o riscontro della regolarità e conformità di procedimenti e atti, condizioni e situazioni: a. V. dei poteri, in diritto costituzionale, accertamento della regolarità delle operazioni elettorali che hanno portato all’elezione e quindi alla nomina di un membro del parlamento (o dei consigli regionali, provinciali e comunali), o della sussistenza dei requisiti richiesti per l’elezione e la nomina stesse; in diritto internazionale, e nella prassi di congressi e assemblee, accertamento e controllo del diritto di rappresentanza dei delegati e dei documenti che lo comprovano. In assemblee e riunioni pubbliche e anche private, v. del numero legale, controllo della sussistenza del numero minimo di membri presenti richiesto dalla legge, dal regolamento o dallo statuto: chiedere, effettuare la v. del numero legale. b. Nel linguaggio politico e giornalistico, accertamento della sussistenza delle motivazioni di fondo e delle condizioni che hanno determinato un’alleanza, una intesa, una coalizione di governo tra due o più partiti: proporre, chiedere una v. politica, una v. delle cose fatte; i segretarî dei tre partiti al governo stanno procedendo a una v. della coalizione; ormai, dopo la v. della maggioranza di governo, si profila una crisi a breve termine. c. In contabilità, v. dei conti, operazione di riscontro sia delle scritture eseguite nei conti del mastro con quelle dei libri elementari, sia dell’uguaglianza aritmetica degli addebitamenti e accreditamenti registrati nei conti, al fine di accertare l’esattezza del riporto delle scritture dal giornale al mastro; v. del bilancio, operazione di riscontro, eseguita dal collegio sindacale, dei dati risultanti dal progetto di bilancio, che il consiglio d’amministrazione di una società per azioni intenda sottoporre all’approvazione dell’assemblea dei soci, con quelli emergenti dalla contabilità sociale. Nei fallimenti, v. dei crediti, la procedura di accertamento del passivo fallimentare, svolta avanti al giudice delegato con l’esame della documentazione esibita dai creditori. 3. Nel linguaggio scient. e filos., dimostrazione della fondatezza, della verità e dell’esattezza di un fatto (contrapp. qui a falsificazione, nel sign. 2): procedere in via sperimentale alla v. di un’ipotesi.