velinesco
agg. (iron.) Tipico di una velina televisiva. ◆ Enrico Bertolino ha fatto passi da gigante rispetto alla disordinata trincea condominiale di «Convenscion», e la [Elisabetta] Canalis ha superato con disinvoltura questa nuova prova d’esordio (sottolineata dai pantaloni di pelle nera che anche nel look segnavano lo stacco dal passato velinesco e dai talk show sportivi). Lo show teneva insieme gli opposti, come dicevamo, e naturalmente non tutti erano dello stesso livello. (Sebastiano Messina, Repubblica, 29 gennaio 2003, p. 53, Spettacoli) • L’altra sera davanti al popolo televisivo una Velina (semifinalista) ha cinguettato: «Voglio fare la giornalista e sono sicura che fare la velina mi aiuterà molto». Geniale. Con una frase riesce a battere [Piero] Tosi 6-0. Naturalmente le scorciatoie non sono solo quelle velinesche, sottili e maliziose, sono anche quelle famigliari: (Giorgio Bertone, Secolo XIX, 27 settembre 2004, p. 1, Prima pagina) • troviamo il principe William e Kate Middletone, la sua irritante fidanzata che ha intrapreso una guerra personale con i media e ha presentato un esposto all’Autorità della privacy, per una foto in cui non era apparsa al meglio pubblicata sul tabloid «Daily Mirror». Naturalmente sono due sosia, ma dal momento in cui Alison [Jackson] entra in scena, è come se fossero entrati nei personaggi. «Fammi lo sguardo di Diana!», comanda Alison. E quello diventa il figlio identico della principessa. «Fammi una posa più sexy!», si rivolge a Kate. E la signorina, che in Italia definiremmo «sciuretta» per il suo modo retrò di vestirsi, improvvisamente svela un aspetto velinesco. (Marcello Sorgi, Stampa, 8 aprile 2007, p. 11, Estero).
Derivato dal s. f. velina con l’aggiunta del suffisso -esco.
Già attestato nella Stampa del 7 febbraio 1998, p. 27, Spettacoli (Alessandra Comazzi).