vece /'vetʃe/ s. f. [dal lat. vecis, genit. (accus. vecem, abl. vece; non è documentato il nomin.), "vicenda, cambio, sorte"]. - 1. (ant., poet.) [il mutare, l'avvicendarsi di cose e fatti diversi: I miserandi avanzi che Natura Con v. eterne a sensi altri destina (U. Foscolo)] ≈ alternanza, avvicendamento, cambiamento, mutazione, (lett.) vicenda. ▼ Perifr. prep.: in vece di [seguito da nome di persona o pronome, in sostituzione di altra persona; più frequente con grafia unita, seguito da un nome, un pronome o un verbo: in v. del direttore mi ha ricevuto un caporeparto; invece di fragole mi diede lamponi] ≈ al posto di, in luogo di. 2. [al plur., incarico o compito esercitati al posto di chi ne è il titolare, spec. nell'espressione fare le v.] ≈ ‖ funzioni. ● Espressioni: fare le veci (di qualcuno) [prendere il posto in modo temporaneo] ≈ (burocr.) fare le funzioni, rimpiazzare (ø), sostituire (ø).