vanni
s. m. pl. [prob. lat. vannus «crivello, vaglio», per somiglianza tra il movimento di chi agita il crivello e il movimento delle ali], poet. – Ali. È per lo più usato con varî sensi fig.: Ravenna sta come stata è molt’anni: L’aguglia da Polenta la si cova, Sì che Cervia ricuopre co’ suoi v. (Dante); Battea placidi v. aura seconda (Testi); Un suon, qual di lontana arpa, che scorre Sopra i v. de’ Zeffiri soave (Foscolo); Or conven che s’accenda ogni mio zelo, Sì ch’al mio volo l’ira addoppi i v. (Petrarca); son tarpati i v. al mio disio (Poliziano).