vampiro
s. m. [dal serbo e croato vampir, attraverso il fr. vampire; come termine di zoologia, è stato introdotto dal naturalista fr. G.-L. Buffon nel 1761, con riferimento alle abitudini di questi pipistrelli]. – 1. a. Nelle leggende e credenze popolari dell’Europa centro-orientale, poi nella letteratura fantastica della fine del secolo 19° (celebre è il romanzo ingl. Dracula scritto da B. Stoker nel 1897), e di qui in diversi film horror del 20° secolo, creatura demoniaca, dotata di poteri soprannaturali e forza eccezionale, che torna a rivivere ogni notte e, uscendo dalla propria tomba, aggredisce persone vive (soprattutto giovani donne) per succhiarne il sangue dal collo attraverso le ferite prodotte dai due canini lunghi e aguzzi (il morso del v.; denti di v., da v.), le soggioga e le contagia, sicché morendo queste diventano esse stesse vampiri; incarnazione del male, non sopporta la vista della croce, l’odore dell’aglio e, soprattutto, non può esporsi alla luce del sole: è quindi vulnerabile di giorno, ma può essere ucciso solo con una punta acuminata di legno di frassino conficcatagli a colpi di martello nel cuore; leggende, storie, racconti di vampiri, e film, fumetti, libri sui vampiri. b. fig. Speculatore senza scrupoli; sfruttatore, usuraio: è un v., s’arricchisce sfruttando i dipendenti; quello è uno strozzino, un v.; riferito a donne: quella l’ha ridotto in miseria, è un v.; si fa sfruttare da quel v. della moglie. c. Donna vampiro, donna fatale, dotata di grandi capacità di seduzione; più raram., sinon. di vamp, come tipo di attrice cinematografica o di varietà. 2. In zoologia: a. Nome di alcune specie di pipistrelli desmodontidi, diffusi nell’America centro-merid., i quali si nutrono di sangue di mammiferi, attualmente soprattutto domestici, che assalgono durante il sonno, dopo avere inciso la cute della preda con i denti incisivi dalla sommità della corona aguzza e tagliente; il sangue viene leccato e mantenuto fluido grazie alle sostanze anticoagulanti contenute nella saliva. Sebbene le quantità di sangue ingerite da un individuo non siano tali da provocare danni all’ospite, i vampiri sono pericolosi perché possono trasmettere la rabbia (v. fig. a p. 786). b. Genere di pipistrelli fillostomidi (lat. scient. Vampyrum), frugivori e insettivori, ritenuti a torto succhiatori di sangue. c. Calamaro v., mollusco cefalopode di acque profonde (Vampyroteuthis infernalis), che possiede due piccoli tentacoli attorcigliati tra le braccia palmate.