valuta
s. f. [der. di valere, part. pass. ant. valuto]. – 1. ant. a. Valore economico di un oggetto ragguagliato in denaro, e in partic. di monete e titoli: un gioiello di grande v.; una moneta d’oro della v. di 200 euro; e con sign. affine, v. di una cambiale, la somma da pagarsi scritta sulla cambiale; v. intesa, somma pattuita da pagarsi mediante cambiale (fig., essere di v. intesa con uno, avere qualche accordo segreto con lui). b. Valore della moneta; con questo sign. si usa ancora, nel linguaggio econ., nell’espressione sistema della v. indice, lo stesso che regime del modulo tabulare (v. tabulare1, n. 5). 2. Termine generico per indicare le monete in circolazione e i titoli fiduciarî che le rappresentano; si usa per lo più con qualche attributo e specificazione: v. nazionale, i titoli fiduciarî espressi nella moneta in circolazione nello stato; pagare in v. cartacea, in v. aurea o d’oro, ecc.; pagamento a (o in) pronta v., in contanti; in usi fam. e scherz., salute e valute!, come augurio a chi starnuta, o in altri casi. Nel linguaggio giur., debito di valuta, in contrapp. al debito di valore, quello che ha per oggetto una somma di denaro e viene soddisfatto mediante il pagamento secondo il valore nominale della moneta, senza tenere conto delle variazioni del suo potere d’acquisto rispetto al momento in cui è sorto il debito (per prevenire questo inconveniente le parti possono ricorrere a clausole contrattuali particolari, dette di salvaguardia monetaria). Nel linguaggio bancario, riferito a biglietti e monete di altri stati (sottintendendo l’agg. estera): v. libera, quando può essere liberamente usata per la regolarizzazione dei rapporti di credito e debito con l’estero; v. esportazione o importazione, quando esprime crediti o debiti verso l’estero derivanti da esportazioni o importazioni di merci; v. debole, quella dei paesi con un saldo passivo della bilancia dei pagamenti; v. forte, quella di paesi con un saldo attivo della bilancia dei pagamenti; valuta-dumping, espressione equivalente a dumping valutario (v. dumping). Nel commercio dei cambî si dice che i versamenti telegrafici negoziati fra banche si liquidano con v. compensata, quando il compratore è tenuto a pagare il prezzo nel giorno in cui la valuta acquistata sarà effettivamente a disposizione della persona designata sulla piazza estera. Nella pratica bancaria, giorno di valuta, o semplicem. valuta, il giorno a partire dal quale cominciano a decorrere gli interessi su un capitale (per es., nel caso di depositi, di prelevamenti, di rimesse in conto corrente, ecc.); perdita di v., la perdita d’interesse causata dalla retrodatazione o postdatazione del giorno di decorrenza degli interessi rispetto a quello in cui viene effettuata l’operazione bancaria; v. per l’incasso, v. incasso; franco valuta, locuz. usata per indicare che determinati titoli di credito o documenti devono essere consegnati senza nulla riscuotere o pagare. Per le v. verdi, v. verde, n. 1 c.