valido
vàlido agg. [dal lat. valĭdus, der. di valere «essere in buona salute, forte, valido»]. – 1. a. Che possiede la pienezza delle forze e delle capacità fisiche e psichiche: un uomo v. (di corpo e di mente); nonostante l’età, è ancora v.; una v. gioventù, una vecchiaia ancora v.; D’una vecchiezza v. e robusta Era Sobrino, e di famosa prova (Ariosto); sia in rapporto a determinate attività: mobilitare tutti gli uomini v. alle armi, alla difesa; un ufficiale molto anziano ma ancora v. al comando; non ha più il polso abbastanza v. per dirigere una grande azienda. b. Riferito a strutture, impianti, ecc., che ha la capacità di assolvere determinate funzioni: un v. sistema di difesa, di protezione; un argine v. a contenere l’impeto delle acque. 2. fig. a. Che ha valore ed efficacia: opporre v. resistenza; dare un v. aiuto, portare un v. contributo. In partic., che ha efficacia logica o probativa: contrapporre ragioni v., addurre v. argomenti; o che ha efficacia giuridica, in quanto risponde alle condizioni stabilite o è stato posto in essere con piena osservanza delle norme relative: l’adunanza, la votazione, la deliberazione non è v. se i presenti non raggiungono il numero legale; matrimonio v. agli effetti civili e religiosi; il contratto è risultato pienamente v.; la ricevuta non è v. senza la firma; per atto amministrativo v., v. validità. Nello sport e in varî giochi, conforme alle norme: un tiro, un colpo v., azione offensiva condotta secondo le regole; bersaglio v., nella scherma di spada, tutto il corpo; in quella di sciabola, tutto il tronco dall’inforcatura dell’inguine, testa e braccia comprese; in quella di fioretto, il tronco dall’inforcatura dell’inguine alla sommità del collo, escluse le braccia; una mossa v., non v., negli scacchi, ecc. b. Più genericam., valevole: punto v. per la classifica; la carta d’identità è v. per 5 anni; questo biglietto è scaduto e non è più valido. c. In matematica, un enunciato è considerato valido in una teoria se viene dedotto correttamente dalle premesse; con sign. più specifico, si dice valida (o logicamente valida) una formula che risulta vera comunque vengano interpretati i simboli che vi compaiono. d. Nel linguaggio della critica letteraria contemporanea, è spesso adoperato, con uso assol., per esprimere un giudizio genericamente e pienamente positivo: una critica v., una prosa v.; uno dei più v. poeti (o scrittori, o critici, o registi) del nostro tempo. 3. In biologia, del nome scientifico di un organismo o di un taxon, quando è pubblicato in accordo alle regole internazionali della nomenclatura. ◆ Avv. validaménte, in modo valido, efficace: la rocca era validamente difesa dai cittadini; sostenere validamente la propria tesi; contribuire validamente alla realizzazione di un’impresa.