valente
valènte (pop. ant. valèntre) agg. [part. pres. di valere]. – 1. a. Bravo, esperto, abile, capace nella sua professione, arte, disciplina, o in qualche determinata attività: un v. avvocato, medico, professionista; è ritenuto un grecista v., uno studioso assai v.; un ebanista, un liutaio tra i più v. della città; un v. giocatore di scacchi; un v. capitano, generale; buon uomo, quel valentre medico che è colà a tavola, è gran maestro di guerire di questi gozzi (Sacchetti); in funzione di predicato, specificato da compl. di limitazione o predicativo: essere v. nelle armi, come pilota, ecc.; in senso ampio: «Or va tu sù, che se’ valente!» (Dante), che sei così bravo; valente uomo o valent’uomo, v. valentuomo. b. ant. Prode, valoroso, oppure savio, virtuoso: se valente femina sarà, io la mariterò a quel tempo che convenevole serà (Boccaccio); l’anima sua in Ciel visibilmente Fu portata dagli angel con gran canto, E come di’, morì come uom valente (Pulci). 2. Come secondo elemento di aggettivi composti della chimica, monovalente, bivalente, trivalente, ecc., significa «che ha valenza 1, 2, 3, ecc.» (v. valenza, n. 2). ◆ Avv. valenteménte, con valentia, in modo valente.