vale
(lat. «sta’ bene!»). – Interiezione che i Romani pronunciavano nel commiato o scrivevano in fondo alle lettere (è la seconda pers. sing. dell’imperativo di valere; pertanto il plur., rivolto a più persone, è valete). In ital. è usata con tono solenne o faceto, in partic., in testi letterarî o poetici, come estremo saluto a morente o a defunti: giacendomi Fra le pie zolle e l’erba, Attenderò chi dicami: – Vale, – passando – e ti sia lieve il suol (Parini). Con uso sostantivato: dare l’ultimo vale, rivolgere l’estremo vale, l’ultimo addio (anche del morente ai sopravviventi).