valanga
s. f. [voce di origine preindoeur.]. – 1. a. In geografia fisica, massa di neve che precipita lungo un pendio montuoso, da una zona, o nicchia, detta «di raccolta» o «di distacco» a una zona «di deposito» (dove si forma il cono della v.), quando, per una causa improvvisa (vibrazioni dovute al vento, a rumori, ecc.), viene a rompersi l’equilibrio in cui la massa si trovava. Si distingue un tipo di valanga formato da neve fresca, asciutta, cristallina, che cade durante o dopo abbondanti nevicate, in forma di una grande nube di neve finemente suddivisa, preceduta nella sua caduta da una fortissima corrente d’aria, e uno, frequente in primavera, ogni anno negli stessi luoghi, formato da neve vecchia, già assestata e quindi pesante (v. di fondo), che rotola in forma di ammasso arrotondato, talora di grandi dimensioni o in forma di grande lastrone. Espressioni più com. nell’uso: la formazione, la caduta di una v.; case abbattute, alberi sradicati, alpinisti travolti dalla v.; Su le dentate scintillanti vette Salta il camoscio, tuona la valanga Da’ ghiacci immani rotolando per le Selve croscianti (Carducci). b. In vulcanologia, v. ardente, sospensione solida, in una nuvola gassosa liberatasi in seguito al franamento di porzioni del condotto sul fianco esterno del vulcano, di frammenti di lava incandescenti, che precipita per gravità a valle con effetti spesso devastanti. 2. fig. a. Grande quantità di cose, anche astratte, soprattutto in quanto si immagina che travolgano o si muovano con impeto: era seduto al suo tavolo sepolto sotto una v. di pratiche da sbrigare; lo investì con una v. di parole, di domande, d’insulti; valanghe di turisti si rovesciano l’estate su quelle spiagge; e in similitudini: si precipitò nella stanza con l’impeto di una valanga. b. Nel gioco del calcio, uscita a v., parata a v., azione del portiere che si muove velocemente incontro al giocatore avversario lanciato verso la rete, tuffandosi in avanti per impossessarsi del pallone prima che quello effettui il tiro. c. In fisica, scarica a v., quella che si innesca in un isolante sottoposto a un campo elettrico sufficiente a impartire ai portatori di carica presenti (generati per agitazione termica, o dall’azione del campo stesso) energie cinetiche capaci di provocare la ionizzazione per urto delle molecole circostanti, con la formazione di una cascata di portatori in grado di sostenere una intensa corrente di scarica: quando questo fenomeno si instaura in aeriformi è detto scarica alla Townsend, mentre negli isolanti prende il nome di scarica disruptiva; fotodiodo a v., fotodiodo in cui si ottiene una moltiplicazione della fotocorrente utilizzando tensioni di polarizzazione prossime alle condizioni della scarica a valanga.