vaglio
vàglio s. m. [der. di vagliare]. – 1. Apparecchio che serve a separare elementi di diverse dimensioni facenti parte di un aggregato di sostanze incoerenti in pezzi o in polvere; è sinon. generico di crivello e anche di staccio, o setaccio. Nell’uso tosc., dove la parola è più diffusa che altrove (e indica particolarmente il largo staccio con fondo metallico bucherellato per vagliare il grano a mano), sono vive alcune espressioni che altrove sono più spesso riferite a staccio o crivello; così forato, ridotto come un v., di cosa tutta bucata o di un ferito; portare l’acqua col v., fare un lavoro inutile; ripara l’acqua come un v., iron., di un ombrello rotto o di altro riparo inefficiente; li quali, non altrimenti che ’l paniere o il v. l’acqua, tengono i segreti de’ petti loro (Boccaccio). Nella tecnica il termine è usato più frequentemente del sinon. crivello, spec. per indicare i dispositivi meccanici impiegati nell’industria chimica, in quella estrattiva, nelle costruzioni edili, stradali, ecc., destinati a suddividere gli aggregati in varie classi di pezzature; in partic., v. vibrante (chiamato anche vibrovaglio o crivello vibrante), apparecchio con una o più superfici piane (reti o lamiere) atte a selezionare il materiale in due o più classi di pezzatura; v. rotativo (o crivello rotativo), macchina costituita da più superfici in lamiera di forma cilindrica, disposte in successione, che presentano fori di dimensioni crescenti e possono essere poste in rotazione coassiale: il materiale percorre successivamente i diversi cilindri e viene quindi suddiviso con selezioni progressive. In agricoltura è usato il v. ventilatore (detto anche semplicemente ventilatore o tarara), destinato a separare le impurità dai cereali per opera di una corrente d’aria che li investe non appena da una tramoggia entrano nell’apparecchio. 2. fig. Esame attento, critica minuziosa, scelta accurata: fare un v. delle varie possibilità, delle diverse proposte; passare al v. le affermazioni, le dichiarazioni (fatte da altri), le notizie ricevute, ecc.; è un’opera, una teoria, una tesi che non può reggere al v. della critica. ◆ Dim. vagliétto, vagliettino.