usura2
uṡura2 s. f. [dal fr. usure, der. di user «usare»]. – 1. a. Consumo di un materiale per effetto dello sfregamento con altro materiale, variabile a seconda della loro natura e della pressione che l’uno esercita sull’altro; più genericam., il deterioramento, il logorio che la superficie di un qualsiasi materiale, corpo, oggetto, subisce per effetto dell’uso prolungato: l’u. delle gomme, dei pistoni, dei freni in un’automobile; l’u. di una massicciata stradale; l’u. del tubo d’anima delle artiglierie; gli organi di una macchina maggiormente sottoposti a u.; resistenza di un tessuto all’u.; anche, l’u. dei denti, e, nel linguaggio più propriam. medico, l’u. di un osso (una delle forme di osteolisi). Prove di u. (lineare o di volume), in tecnologia meccanica, prove tecnologiche che si eseguono su metalli o materiali compositi per misurarne, secondo norme stabilite, il consumo dovuto all’usura e, quindi, per accertarne l’idoneità a formare organi di macchine a contatto tra loro con moto di strisciamento o di rotolamento; prove particolari di usura si eseguono anche su materiali destinati a pavimentazioni stradali e su tessuti. b. U. di una moneta, diminuzione nel peso del metallo di una moneta che in passato poteva verificarsi o in seguito ad alterazioni fraudolente (v. tosatura), o per il logorio che la moneta subiva naturalmente nell’uso passando di mano in mano. 2. fig. Logoramento, deterioramento di cose e situazioni concrete e astratte, causato per lo più dall’azione del tempo, ma anche da altri fattori: l’u. dell’organismo per l’invecchiamento, e un ritmo di vita che sottopone l’organismo a un’u. continua; u. di un governo, di una formula politica, di un accordo tra partiti, nel linguaggio politico.