usignolo
uṡignòlo (letter. uṡignuòlo; ant. o poet. luṡignòlo) s. m. [lat. *lusciniŏlus, dim. di luscinius (lat. class. luscinia) «usignolo»; attraverso il provenz. ant. rosinhol si hanno altre varianti con r- iniziale: roṡignòlo (v.), ruṡignòlo (v.), ecc.]. – 1. Uccello passeriforme della famiglia turdidi (Luscinia megarhynca), diffuso nei boschi di pianura, nelle siepi e nelle macchie umide d’Europa, Anatolia e Africa settentr.: ha tinta bruno-rossiccia superiormente, bruno-pallida e biancastra nelle parti inferiori, e si nutre prevalentemente di insetti, ma anche di bacche e frutta; ha un comportamento solitario ed emette un canto ricco, forte e musicale, udibile sia di giorno sia di notte. Per la dolcezza melodiosa del suo canto, è molto spesso nominato nella poesia: E l’usignuol sotto l’amate fronde Cantando ripetea l’antico pianto (Poliziano); e nella variante senza deglutinazione della l- iniziale: Odi quel lusignuolo Che va di ramo in ramo Cantando (T. Tasso); anche più frequenti, in poesia, le varianti rosignolo, rusignolo, ecc. In similitudini e in espressioni metaforiche, per indicare dolcezza di voce e melodiosità di canto: cantare, gorgheggiare come un u.; è, sembra un u.; l’u. di Ceo, perifrasi antonomastica con cui è tradizionalmente indicato il poeta lirico greco Simonide di Ceo. In denominazioni iron. di altri animali dal verso rauco e sgradevole: u. di pantano, la rana; u. di maggio, l’asino. 2. Il nome di usignolo, specificato da varie determinazioni, è dato anche ad altri uccelli, di varie famiglie: u. d’Africa (lat. scient. Agrobates [sinon. Aëdon] galactodes), piccolo uccello della famiglia silvidi, di tinte rossicce, con lunga coda bordata di bianco e di nero, che vive in ambienti semiaridi delle regioni mediterranee meridionali; u. di fiume o di palude (lat. scient. Cettia cetti), uccello appartenente alla famiglia silvidi, dalle tinte più rossicce e coda più breve dell’usignolo, stazionario e nidificante in Italia tra la vegetazione delle rive di laghi e fiumi; u. maggiore (lat. scient. Luscinia luscinia), diffuso nei boschi dell’Europa orientale; u. di passo, altro nome usato nell’Italia centrale per il cannareccione. Nella forma del diminutivo, usignolin d’inverno, altro nome usato nell’Italia centrale per la magnanina.