usbergo
usbèrgo (non com. osbèrgo; ant. asbèrgo) s. m. [dal prov. ausberc, che è dal franco halsberg «protezione del collo»] (pl. -ghi). – 1. Indumento protettivo del corpo, in uso nel medioevo per la difesa personale del guerriero: consisteva in una veste di maglia di ferro, a forma di lunga camicia, aperta talora sul davanti a metà coscia, variamente lavorata («a grani d’orzo», «a maglia piatta», «a scaglie», ecc.), talvolta completata da calzoni, pure di maglia, e munita di cappuccio e di maniche (che, nel tipo più tardo, si continuano in manopole); era diffuso in Occidente, caratterizzando l’abbigliamento del cavaliere prima dell’avvento dell’armatura di piastra, o corazza. 2. Più genericam., armatura: D’ogni guerrier l’u. era perfetto (Ariosto). Frequente, in contesti letter. o elevati, con uso fig., protezione, difesa: essere, sentirsi sotto l’u. della legge; coscienza m’assicura ... che l’uom francheggia Sotto l’asbergo del sentirsi pura (Dante); E se i duri mortali A lui voltano il tergo, Ei si fa, contro a i mali, De la costanza sua scudo ed usbergo (Parini).