urto
s. m. [der. di urtare]. – 1. a. Il fatto di urtare; colpo battuto, per lo più accidentalmente, contro qualcuno o qualcosa: si scontrò con un altro che correva, e l’u. lo fece cadere a terra; passando, dette un u. alla lampada che era sul tavolo, che cadde e si ruppe; mine, torpedini a urto, che esplodono urtando contro un corpo (v. urtante, n. 1). In partic., riferito a mezzi di locomozione e di trasporto: l’auto, dopo il violento u. contro un albero, s’incendiò; l’imbarcazione è affondata in seguito all’u. contro uno scoglio; l’u. tra i due autotreni, tra i due treni, tra le due navi, ecc., fu violentissimo; entrare in urto, in collisione, riferito a navi e aeromobili; u. frontale, tra due veicoli che procedono in senso opposto e, in senso fig., scontro duro e aperto tra due schieramenti e gruppi contrapposti, sia militari, sia politici, ideologici, ecc. (un u. frontale tra i due partiti di maggioranza porterebbe a nuove elezioni). b. Per estens., nel linguaggio milit., azione offensiva molto violenta e concentrata: sostenere l’u., non resistere all’u. delle forze nemiche; il nemico, stanco e sfiduciato, si sbandò al primo u.; massa, forza d’urto, contingente destinato e impiegato per rompere il fronte nemico; forza d’u. si usa anche, come corrispondente della locuz. francese force de frappe (v.) o de dissuasion, per indicare il complesso dei mezzi che, sul piano strategico e politico, sono disponibili per un’azione decisiva, sia di offesa sia di difesa, e costituiscono quindi una remora per un’aggressione da parte di un altro stato (v. deterrente). c. In fisica, il fenomeno che si produce quando si incontrano due corpi in moto uno rispetto all’altro, sia che entrino in contatto diretto, sia che interagiscano tra loro mediante campi di forze: in partic. si parla di u. elastico quando la somma delle energie (cinetica e potenziale) dei corpi non varia in seguito al fenomeno e di u. anelastico in caso contrario (in entrambi i casi resta valida la legge di conservazione della quantità di moto); nell’urto di un oggetto macroscopico in moto (proiettile) contro un oggetto fermo (bersaglio), è detto parametro d’u. la distanza del baricentro del bersaglio dalla retta individuata dalla velocità del baricentro del proiettile nel momento dell’urto; gli urti tra particelle microscopiche sono solitamente studiati inviando un fascio di particelle contro un bersaglio macroscopico, e vengono quantificati attraverso la sezione d’u. totale, indicata con la lettera σ e definita come σ = pV/dN, dove p è la probabilità che una singola particella del fascio interagisca con il bersaglio, V è il volume del bersaglio, d è lo spessore del bersaglio (che deve essere sufficientemente sottile affinché la probabilità p sia molto minore di 1) e N è il numero di particelle contenute in esso (la sezione d’urto ha quindi le dimensioni di una superficie): si distingue tra sezione d’u. inclusiva o esclusiva a seconda che la probabilità sia relativa a tutti o solo ad alcuni tipi di interazione (per es. quelli che producono un certo stato finale); è detta sezione d’u. differenziale la derivata della sezione d’urto totale rispetto a una qualunque variabile cinematica dello stato finale. U. esplosivo, espressione usata talvolta come sinon. di spostamento d’aria prodotto da un’esplosione. Nella propagazione delle onde, onde d’urto, v. onda, n. 3 a. d. In medicina e in farmacologia, termine, privo di un preciso significato, che fa riferimento a dosi assai elevate (dosi urto, e terapia urto o d’urto) di farmaci cui si ricorre per ottenere un effetto rapido. e. In biologia, teoria dell’urto (o del bersaglio), teoria postulata da alcuni studiosi negli anni 1940-50, e oggi non più ritenuta valida, per spiegare gli effetti delle radiazioni nell’interazione con materiali biologici: questi effetti (letalità, mutazioni, rotture cromosomiche, ecc.) sarebbero da riportare principalmente all’azione diretta (interazione di fotoni o elettroni mediante ionizzazioni) che si esplicherebbe in un’alterazione di unità ereditarie elementari (geni e cromosomi). f. In chimica, u. efficace, la collisione tra molecole (u. molecolare) che sviluppi energia sufficiente a far avvenire una reazione chimica. 2. fig. Contrasto, dissenso profondo: u. d’idee, u. d’interessi; u. di teorie opposte; u. di sentimenti contrastanti (nell’animo di una stessa persona). Più com. nelle locuz. essere, mettersi in u. con qualcuno, essere o mettersi in contrasto; prendere a u., in u. qualcuno, in antipatia, a malvolere. ◆ Accr. urtóne, forte urto, spintone, con riferimento a persone: lo scansò con un urtone; tra gli urtoni, arrivò Renzo finalmente davanti a quel forno (Manzoni).