uggire
v. tr. [der. di uggia] (io uggisco, tu uggisci, ecc.), letter. e raro. – 1. Fare uggia, dare uggia, cioè ombreggiare. 2. fig. Annoiare, tediare, stancare: la terra uggisce il marinaio per un senso di torpore e di pigrizia (Viani); infastidire, molestare: il sano sberta il malato, l’ammalato uggisce il sano (Giusti). Come intr. pron., uggirsi, annoiarsi, infastidirsi: a star per serva a fare il mestiere di prima all’osteria c’è da uggirsi (Bacchelli). ◆ Part. pass. uggito, anche come agg., annoiato, infastidito, seccato: persino Corsi, allegro per natura ed espansivo, diveniva anch’esso taciturno ed uggito (Verga); [una domanda] con quella cadenza di cantilena che denota sopportazione alquanto uggita (Bacchelli), seccata, spazientita.