uccelli
uccèlli s. m. pl. [pl. di uccello]. – Nella sistematica zoologica, classe (lat. scient. Aves) di vertebrati omeotermi [secondo alcuni studiosi, che intendono sottolineare i rapporti di affinità filogenetica, costituirebbero invece, assieme ai coccodrilli, il gruppo degli arcosauri, sottogruppo di quello più ampio dei rettili], distribuiti su tutta la superficie della terra e su tutti i mari, il cui corpo, nella deambulazione, è sostenuto dai soli arti posteriori, mentre gli anteriori sono trasformati in ali, atte al volo in quasi tutte le specie, che rimangono aderenti al corpo durante il riposo; la cute è rivestita di penne, eccetto quella dei piedi che è coperta di scudetti e squame; le mascelle sono rivestite di un astuccio corneo (becco o ranfoteca); le ossa lunghe dello scheletro sono generalmente pneumatizzate, cioè posseggono, per alleggerire il peso del corpo, cavità piene d’aria nelle quali si prolungano i sacchi aerei; lo sterno, nei volatori, porta una cresta molto elevata, la carena, sulla quale si inseriscono i muscoli pettorali; la circolazione del sangue è doppia e completa. Sono ovipari obbligati a fecondazione interna: le uova, per lo più deposte in un nido, sono sempre voluminose e, per svilupparsi, hanno bisogno di una temperatura costante ed elevata, che viene data dalla cova. Se ne conoscono oltre 20.000 specie, divise nelle due sottoclassi archeorniti, comprendente solo forme estinte, e neorniti.