turpe
(ant. turpo) agg. [dal lat. turpis]. – Moralmente vergognoso; che offende gravemente la dignità, l’onestà e soprattutto il pudore; sconcio, sozzo, ributtante: un’azione t.; parole, atti, gesti t.; una t. proposta; voleva così soddisfare le sue t. voglie; uomo, donna di t. costumi; un t. individuo; un turpe monatto andò per levarle la bambina dalle braccia (Manzoni). Con sign. più generico: Quivi fu’ io da quella gente turpa Disviluppato dal mondo fallace (Dante, con riferimento ai maomettani). In usi letter., fisicamente brutto, non piacevole a vedersi: sotto turpissime forme d’uomini si truovano maravigliosi ingegni dalla natura essere stati riposti (Boccaccio); certo vergogna Avria di sé, più che Minerva il giorno Che, di fatto sonando, al fonte scòrse Il turpe aspetto de le guance enfiate (Parini). ◆ Avv. turpeménte, in modo turpe.