tumulo
tùmulo (non com. tùmolo) s. m. [dal lat. tumŭlus, propr. «monticello», der. del tema di tumere «esser gonfio»]. – 1. a. Prominenza del terreno, creatasi naturalmente, per accumulo di terra e di sabbia (quindi anche sinon. di tombolo), o formata dall’uomo con l’accumulo di materiale diverso. b. In vulcanologia, t. (o duomo) di zolle, sollevamento cupoliforme di una lava già solidificata, in seguito al sottoscorrimento e alla pressione esercitata da nuova lava insinuatasi al di sotto della vecchia crosta, dalla quale può uscire in seguito a rottura. 2. a. Presso alcuni popoli antichi, tipo di sepoltura (detta anche tomba o sepoltura a tumulo) costituita da un mucchio di pietrisco o di terra, con forma a cono o a calotta sferica, e dimensioni varie, talvolta anche monumentali: i t. delle necropoli etrusche. b. Con senso più generico, tomba, sepolcro: il sospiro Che dal tumulo a noi manda Natura (Foscolo). c. Nome dato talvolta al catafalco che si erige provvisoriamente nelle chiese in occasione di riti funebri. ◆ Dim. tumulétto (non com. tumolétto).