truffa
s. f. [dal fr. ant. trufe, provenz. trufa, propr. «tartufo», e per traslato non bene spiegato «burla, inganno»]. – 1. In diritto penale, reato commesso da chi, inducendo taluno in errore con artifizî o raggiri, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno: fare, commettere una t.; scoprire gli autori di una t.; essere condannato (alla reclusione, a una multa) per truffa; restare vittima di una t.; t. all’americana, in cui il truffatore trae in errore colui che vuole truffare inducendolo a credere nella possibilità di derubarlo o di truffarlo a sua volta. Legge truffa fu definita, nella polemica politica e giornalistica, la legge elettorale che nel 1953 stabiliva il «sistema maggioritario» nelle elezioni alla Camera dei deputati. Nell’uso com. anche con sign. più generico, inganno, frode, imbroglio, richiesta di prezzo troppo alto, ecc.: so ch’egli è di sì nobil famiglia, Che mai non fece tradimento o truffa (Pulci); ma questa è una t., una vera truffa! 2. ant. Bagattella, chiacchiera.