trotto
tròtto s. m. [der. di trottare]. – 1. Andatura del cavallo intermedia tra il passo e il galoppo, diagonale, in due tempi (anteriore sinistro e posteriore destro, anteriore destro e posteriore sinistro, più un tempo di sospensione intermedio tra una posata e l’altra): mettere il cavallo al t., fargli prendere il t., tenerlo al t.; andare di t. o al t., riferito sia al cavallo sia al cavaliere; secondo la rapidità dei movimenti: andare di piccolo t., di mezzo t., di buon t.; t. ordinario, allungato, accorciato, a seconda che le orme dei piedi posteriori coprano, sorpassino, o non raggiungano quelle dei piedi anteriori; t. serrato; t. all’inglese, quando il cavaliere resta seduto sulla sella alla prima battuta degli zoccoli sul terreno (primo tempo), mentre alla battuta successiva (secondo tempo) si solleva appena da essa, e così di seguito; rompere il t., t. rotto, quando il cavallo si mette a un’andatura che sta fra il trotto e il galoppo. 2. fig. a. fam. Andatura svelta, di persona che cammini di buon passo: è tardi e bisogna andar di t. se vogliamo prendere l’autobus; se camminiamo di buon t., può darsi che in un’ora ce la facciamo. Con ulteriore traslato, ritmo di lavoro: se andiamo di questo t., l’opera sarà terminata entro un mese. b. Modi proverbiali: perdere il t. per l’ambiadura (v. ambiadura); t. dell’asino, impeto o impegno di breve durata: aveva cominciato il lavoro con entusiasmo, ma è stato il t. dell’asino. ◆ Dim. trotterèllo o trottarèllo: l’asino ... spiccò un trotterello agevole e brioso che durò cinquanta passi (Jovine).