trogolo
trògolo (letter. truògolo) s. m. [dal longob. trog]. – 1. a. Specie di vasca rettangolare, per lo più in muratura, che in campagna viene tenuta all’aperto per lavarvi i panni o gli ortaggi: un filo d’acqua esce da un tubo arrugginito fra due pietre e cade in un trogolo di legno, dove le donne vanno talvolta a lavare (C. Levi). b. Recipiente simile, più piccolo, di muratura o anche di legno e talora di tronco d’albero scavato, nel quale si mette il mangiare per i porci: i maiali grufolavano affondando il muso nel trogolo. c. Nome generico (usato spec. nel passato) di vasche in muratura, in pietra, in cemento, o anche casse di legno, nelle quali in varie arti e mestieri si compiono operazioni diverse (per es., la vasca trapezoidale usata un tempo dai muratori per spegnere la calce viva, chiamata anche bagnolo). 2. In piscicoltura, cassetta usata per l’incubazione delle uova di pesci. 3. T. glaciale, in geografia fisica, sinon. di doccia valliva (v. doccia, n. 2 a). ◆ Dim. trogolétto, trogolino; accr. trogolóne; pegg. trogolàccio.