trilogia
trilogìa s. f. [dal gr. τριλογία, comp. di τρι- «tre» e -λογία «-logia»]. – 1. a. Propriam., nell’antica Grecia, l’insieme di tre tragedie componenti, con il dramma satiresco, la tetralogia che bisognava presentare per essere ammessi al concorso drammatico durante le feste dionisiache: la t. eschilea, o di Eschilo, costituita dalle tre tragedie Agamennone, Coefore, Eumenidi. b. Per estens., nell’uso moderno, complesso di tre opere di uno stesso autore, drammatiche, narrative, musicali, o anche pittoriche, che costituiscono un ciclo unitario in quanto svolgono uno stesso tema o hanno comunque caratteri di affinità: la t. popolare di Verdi, che comprende Rigoletto, Il trovatore e La traviata; la t. dantesca, le tre cantiche della Divina Commedia (ma nella critica dantesca è chiamato t. dantesca anche il gruppo delle tre opere maggiori del poeta: la Commedia, la Vita nuova, il Convivio). 2. fig. Serie formata di tre elementi; in partic., nel linguaggio medico, t. di Fallot, malformazione congenita del cuore, che prende il nome dal medico fr. E.-L.-A. Fallot (1859-1911), consistente nella stenosi dell’arteria polmonare associata alla persistenza del forame di Botallo (v. forame) e a ipertrofia del ventricolo destro. V. anche tetralogia e pentalogia.