trillare
v. intr. [prob. voce onomatopeica; altri invertono il rapporto di derivazione trillo-trillare, ritenendo il verbo un der. del sost.] (aus. avere). – Fare dei trilli, emettere dei trilli: le allodole trillavano festosamente sui campi di frumento (Capuana); un usignolo trillava nel giardino; i violini trillavano mentre il resto dell’orchestra accompagnava in sordina; si deve t. su questa nota (cantando o suonando); il campanello della stazione smise di t. (Antonio Tabucchi). ◆ Part. pres. trillante, anche come agg.: una cara vocina trillante, quasi di bimba (Pirandello); un riso trillante e infantile. ◆ Part. pass. trillato, anche come agg. con valore passivo: nota trillata, eseguita col trillo.