tricheco
trichèco s. m. [dal lat. scient. Trichechus (scritto anche Trichecus), nome introdotto da Linneo e riferito anche al genere che, per la legge di priorità, è stato poi chiamato Odobenus, comp. del gr. ϑρίξ τριχός «pelo» e ἔχω «avere», con allusione alle setole cornee sul labro superiore] (pl. -chi). – 1. Nome comune del mammifero Odobenus rosmarus, unica specie della famiglia odobenidi, diffusa nelle aree costiere artiche: di grandi dimensioni, ha testa relativamente piccola, labbra superiori carnose, provviste di grosse setole cornee, collo grossissimo, non distinto dal petto e dalle spalle, corpo nudo nell’adulto, rivestito di peli fitti nei giovani; è caratterizzato da uno spiccato dimorfismo sessuale, con femmine di dimensioni minori (500-600 kg) dei maschi (800-1200 kg), i quali posseggono canini superiori particolarmente sviluppati, a guisa di zanne verticali, che possono essere lunghi fino a 75 cm; sono animali gregarî, che formano vaste associazioni, composte, a loro volta, da gruppi sociali minori e territoriali comprendenti un maschio dominante con femmine e piccoli, mentre altre comprendono solo maschi. 2. In zoologia, per italianizzazione del lat. scient. Trichechus, nome del genere di mammiferi sirenî compresi nella famiglia trichechidi (v.), a cui appartengono tre specie, note col nome di lamantini. 3. fig., scherz. Con riferimento al n. 1, in similitudini, persona molto grossa e goffa, con lunghi baffi spioventi, o che comunque ricorda la figura o i modi dei trichechi: è un t., o sembra un t., con quei baffoni; un grassone nuotava in piscina sbuffando come un tricheco.TAV.