triangolazione
triangolazióne s. f. [der. di triangolo; la parola è già presente nel lat. tardo e mediev. triangulatio -onis]. – 1. In geodesia e topografia, metodo per la determinazione delle coordinate planimetriche dei punti del terreno, consistente nel collegare idealmente i punti da determinare in modo da ottenere triangoli e misurando gli angoli formati dai lati; è così sufficiente conoscere un lato per stabilire la lunghezza di tutti gli altri e, conoscendo le coordinate di un punto e l’azimut di un lato uscente da esso, risalire alle coordinate di tutti i vertici. T. geodetica, triangolazione eseguita secondo i metodi della geodesia per la determinazione dei punti trigonometrici fino al quarto ordine; t. topografica, eseguita con metodi semplificati, formando lati lunghi poche centinaia di metri, per interporre nuovi punti a quelli del quarto ordine; t. aerea, eseguita per ricavare dai fotogrammi ripresi dall’aereo le coordinate dei punti a terra secondo i metodi della fotogrammetria. 2. Nel gioco del calcio, azione in cui un calciatore passa la palla a un compagno (che fa da «sponda») e scatta in avanti per riceverne il passaggio di ritorno. 3. In geometria, l’operazione di triangolare una superficie, e la superficie poliedrica che si ottiene in tal modo. 4. In senso fig., nel linguaggio econ. e comm., operazione, per lo più illecita o al limite della liceità, mediante la quale un Paese, non potendo importare direttamente una merce o un prodotto (soprattutto armi e materiale bellico) da un altro Paese, si serve di un terzo Paese come intermediario, talora senza che il primo sia consapevole della destinazione ultima alla quale la merce, o il materiale bellico, ecc., dovranno arrivare.