trial
〈tràiël〉 s. ingl. [der. del v. (to) try «provare, saggiare»] (pl. trials 〈tràiël∫〉), usato in ital. al masch. – Genericam., prova, saggio, e quindi anche collaudo; è termine usato particolarmente nel linguaggio sport. per indicare prove di selezione a cui vengono sottoposti gli atleti designati come rappresentanti ufficiali a importanti competizioni internazionali. In Italia il termine è più noto nello sport ippico, dove indica le corse di prova dell’efficienza dei cavalli; e spec. nel motociclismo, dove indica invece vere e proprie gare disputate fuoristrada con motociclette di tipo speciale (motociclette da trial) su percorsi che presentano difficoltà naturali di ogni genere, nelle quali è determinante, per le classifiche di merito, l’abilità di guida (non si devono mai mettere i piedi a terra, neanche nelle curve a raggio ridottissimo) e il minor numero di penalità. Attualmente, nel linguaggio scient., e spec. in quello medico, è termine molto usato per indicare un procedimento terapeutico, ancora in fase sperimentale, basato su metodiche standardizzate e sottoposto a controllo statistico: t. farmacologico, chirurgico.