tremolo
trèmolo agg. e s. m. [variante di tremulo]. – 1. agg. Forma meno com. di tremulo, tremolante: era il lucignolo della lucerna, che, vicino a spegnersi, scoccava una luce tremola, e subito la ritirava, per dir così, indietro, come è il venire e l’andare dell’onda sulla riva (Manzoni); nebbie fumavano lente nel vallone alto, le tenui acque t. si dolevano (Fogazzaro). 2. s. m. a. Nell’esecuzione musicale, particolare abbellimento consistente nella rapida ripetizione d’un suono, con o senza una precisa divisione ritmica; può essere anche doppio, ottenuto con l’alternare velocemente due suoni a intervallo acustico superiore alla seconda (se fosse di seconda, si direbbe trillo): viene praticato spec. sugli strumenti ad arco e negli strumenti a percussione (tamburo, timpani, grancassa, ecc.), talora sugli strumenti a pizzico o a plettro (come la chitarra); sul pianoforte si pratica spesso il doppio tremolo di ottava, soprattutto nelle riduzioni dall’orchestra. Con altro sign., sempre in musica, registro, e relativo meccanismo, dell’organo e dell’armonium, che provocando brevissime interruzioni nell’emissione dell’aria rende il suono tremolante. b. Altro nome (anticam. anche al femm., tremola), di una delle tre specie del pioppo nostrano (lat. scient. Populus tremula), così chiamato per la grande mobilità delle sue foglie. c. Altro nome (anche al femm., tremola) dato a varie specie di pesce torpedine, allusivo agli effetti provocati dal suo contatto. d. Spillone per capelli, a forma di fiore, usato un tempo nelle acconciature delle donne venete.