trementina
s. f. [lat. terebinthĭna (resīna) «(resina) del terebinto», dall’agg. gr. τερεβίνϑινος]. – 1. Oleoresina (detta anche resina di t.) che si ricava dall’incisione della corteccia di varie specie di conifere: per distillazione con acqua o con vapore non surriscaldato dà origine a una parte solida, detta colofonia, costituita da acidi resinici, e a un olio volatile, composto essenzialmente da terpeni (fra i quali generalm. prevale il pinene), in proporzioni diverse a seconda delle piante di provenienza, detto anch’esso trementina o meglio essenza di t. o acqua ragia (quest’ultima denominazione viene talvolta riservata al prodotto grezzo, mentre olio di t. viene anche detta l’essenza di trementina ridistillata). T. di Strasburgo (o d’Alsazia) e t. di Borgogna, nome delle resine ottenute, rispettivamente, dall’abete bianco e da quello rosso; t. di Venezia, ottenuta dal larice nostrale; t. italiana, ottenuta dal pino marittimo o dal pino domestico. La trementina viene anche prodotta per recupero della fabbricazione della pasta di cellulosa al solfito: in questo caso è costituita da pochi idrocarburi, soprattutto cimene. Largamente usati come solventi e diluenti per vernici e lacche, nella preparazione di encausti, sgrassanti, ecc., i varî tipi di trementina hanno oggi interesse per la preparazione di derivati di notevole importanza industriale. 2. In medicina, malattie da trementina, manifestazioni cutanee da contatto diretto con trementina (dermatiti eritemato-vescicolose e papulo-vescicolose), o manifestazioni generali conseguenti a ingestione o inalazione (nausea, vomito, coliche intestinali, disturbi neurologici, ematuria, ecc.).