travolgere
travòlgere (ant. travòlvere) v. tr. [comp. di tra- e volgere] (coniug. come volgere). – 1. letter. o raro. Volgere sottosopra, o storcere, allontanando con la forza dalla posizione normale (cfr. stravolgere, che in questa accezione è più com.): furonti sì gli occhi nella testa travolti che tu non vedesti lei essere vecchia e ... noiosa a riguardare? (Boccaccio). Nel rifl. o intr. pron., torcersi, contorcersi: Forse per forza già di parlasia Si travolse così alcun del tutto (Dante); Tale un colùbro ... al sole Lubrico si travolve (Caro). 2. Abbattere, far crollare, schiacciare o fare cedere con grande violenza, per lo più trascinando via con sé: il torrente in piena ha straripato travolgendo alberi e case; la frana ha travolto una parte del paese; un ciclista investito e travolto da un pesante autocarro; l’impeto della cavalleria travolse il nemico (o, fig., la resistenza nemica). Con usi fig.: intere famiglie sono state travolte dal crac finanziario; il tempo travolge ogni cosa; gli amanti sono stati travolti dalla passione. ◆ Part. pres. travolgènte (v.), usato come agg. ◆ Part. pass. travòlto, anche come agg. (forma letter. o più elevata e rara di stravolto), storto, volto in posizione contraria a quella normale: Mirabilmente apparve esser travolto Ciascun tra ’l mento e ’l principio del casso, Ché da le reni era tornato ’l volto (Dante), il collo dei dannati era rigirato in modo che la faccia guardava all’indietro; profondamente alterato nell’aspetto, travisato, sfigurato: molto bene conoscea Martellino, ma per l’esser così travolto quando vi fu menato non l’avea conosciuto (Boccaccio).