travicello
travicèllo s. m. [dim. di trave]. – In senso generico, trave di modeste dimensioni, che può essere usata con funzioni costruttive varie (oggi il termine è usato soprattutto per strutture lignee: per strutture di cemento armato o di acciaio è più com. travetto). In partic., nelle strutture formate da un’ossatura di travi aventi dimensioni diverse secondo le loro funzioni, come nei solai a travi incrociate e spec. nei tetti di legno, ognuna delle travi secondarie che si appoggiano sulle travi principali di sostegno, e sostengono a loro volta i tavolati o le cantinelle portanti il manto. Poco usato ormai il modo prov. stare a letto a contare i t. (o anche semplicem. contare i t.), poltrire nel letto, o essere costretto a starvi inattivo per malattia. Fare il t., il re t., espressioni iron. con cui si allude a persone incapaci di governare o di dirigere, inette e prive di prestigio o autorità (dal titolo di una satira scritta nel 1841 da G. Giusti, Il Re travicello).