traversia
traversìa s. f. [der. di traverso]. – 1. Nel linguaggio marin.: a. non com. Vento che spira perpendicolarmente alla rotta di una nave (per es., per un bastimento con rotta verso ovest, la traversia è la tramontana). b. Direzione del vento predominante in un determinato porto, che esercita l’influenza più dannosa per le navi che vi si trovano o vi manovrano. c. Settore di traversia, angolo riferito a un punto della costa nel quale s’immagina il suo vertice, che contiene tutte le direzioni possibili dalle quali possono provenire dal largo le agitazioni del mare (il settore che comprende le direzioni delle agitazioni più violente è detto settore di t. principale; il resto, settore di t. secondaria). 2. Con uso fig., nel linguaggio com., grave contrarietà, disavventura, avversità, vicenda dolorosa; per lo più al plur.: dopo tante t., Ulisse poté finalmente toccare il lido della sua patria; ha avuto molte t. nella vita; le t. della guerra, dello sfollamento, di un viaggio avventuroso.