traudire
v. tr. e intr. [comp. di tra- e udire2] (coniug. come udire; aus. avere), non com. – Ingannarsi nell’udire, udire una cosa per l’altra: non è possibile che abbia detto questo, devi aver traudito; udire a tratti, ora sì ora no, o confusamente: riudito fu lo stridio delle rondini, e traudito fu il gracidio delle rane (D’Annunzio); sempre che traudii La tua dolce risacca su le prode Sbigottimento mi prese (Montale). V. anche l’es. del Tasso citato alla voce travedere, verbo sul cui modello è stato formato traudire.