trasparente
trasparènte agg. e s. m. [dal lat. mediev. transparens -entis (comp. del lat. trans- «trans-» e parere «apparire»)]. – 1. agg. a. Detto di corpo che lascia passare la luce (in contrapp. a corpo opaco), e che quindi lascia vedere, più o meno chiaramente, gli oggetti che rispetto all’osservatore sono al di là del corpo stesso: corpi t.; materiali, sostanze t.; vetro, plastica t.; una carta t.; uno schermo t.; per estens., riferito a carte e a tessuti molto sottili, leggeri o radi: una carta da lettere troppo t.; una gonna, una maglietta t.; colori t., colori non opachi, che non hanno corpo (acquerelli, certe vernici, ecc.). b. Con uso iperb. e scherz., troppo sottile, riferito a vivande: una fetta di salame, di prosciutto t.; questa fettina d’arrosto è proprio trasparente! Con riferimento a persone, indica eccessiva magrezza: dopo la malattia sembra t.; a furia di fare diete dimagranti diventerai trasparente. 2. agg. In senso fig.: a. Chiaro, di facile comprensione o interpretazione, intuibile o deducibile con facilità, anche se non espresso esplicitamente: il significato del suo discorso è t.; una metafora t.; l’allusione era t.; una prosa t., nitida, chiara. b. Schietto, sincero, incapace di finzioni o ipocrisie, che lascia trasparire quello che pensa: una persona t.; un animo t.; senza ombre, senza misteri: un uomo dal passato trasparente. Anche di atti, comportamenti, situazioni, procedimenti in cui tutto è chiaro, aperto, palese, facilmente verificabile e controllabile (cfr. trasparenza, n. 2 b): una vita privata t.; un bilancio t.; assunzioni fatte in base a un concorso t., e sim. 3. s. m. a. Superficie di carta, di tela o di plastica, con scritte e figure, disposta davanti a uno schermo luminoso, utilizzata spec. in insegne pubblicitarie. b. Foglio di materiale trasparente (normalmente di acetato) sul quale sono tracciati scritti, grafici, disegni da proiettare, mediante lavagna luminosa, su di uno schermo, per conferenze e sim. c. Stoffa colorata (per lo più rigida, come il taffettà, o pesante, come il raso) che si pone sotto un merletto per farne risaltare meglio il disegno. d. In cinematografia, schermo trasparente o traslucido sul quale vengono proiettate, dal retro, immagini che danno l’illusione di uno sfondo, fisso o in movimento, rispetto al quadro in cui agiscono gli attori. e. Nella scena teatrale, schermo di garza o di rete dipinta che, visibile se illuminato dal davanti, diventa invisibile se illuminato da dietro, usato per ottenere effetti speciali o mutamenti di scena a vista. f. Nell’architettura spagnola, altare di grandi dimensioni e riccamente decorato, fornito al centro di un’apertura nella quale è posta una teca di vetro contenente l’ostensorio che, in tal modo, è visibile anche dalla parte retrostante l’altare. ◆ Avv. trasparenteménte, in modo trasparente, per lo più in senso fig.: parlare, scrivere, esprimersi, alludere trasparentemente.