trascolorare
v. intr. [der. di colore, col pref. tras-] (io trascolóro, ecc.; aus. essere), letter. – 1. Mutare colore: Seguiano il cupo ritmo monotono Trascolorando le bionde vergini (Carducci); Trascolorò sotto le pallide onde Il tempio immenso (Pascoli); né sulle cose e sulle foglie trascolorava ancora l’inizio del crepuscolo (Bacchelli). Spesso con la particella pron.: trascolorarsi in volto, impallidire per improvvisa emozione; se io mi trascoloro, Non ti maravigliar, ché, dicend’io, Vedrai trascolorar tutti costoro (Dante). Talora con uso fig. (in cui si sommano le due immagini dell’impallidire e del trasformarsi): sogni di gioventù che con gli anni trascoloravano ormai in una delusa rassegnazione; la sua prosa ossuta e rapida coglie in concise pennellate l’effimero t. della vita (Claudio Magris). 2. Poco com. l’uso trans., far mutare di colore: l’emozione gli trascolorò il volto; il passar delle nubi primaverili che ad ora ad ora trascoloravano la villetta (Fogazzaro).