transitorio
transitòrio agg. [dal lat. transitorius, der. di transire «passare» (supino transĭtum)]. – 1. Che passa o è destinato a passare, a cessare, quindi non durevole, limitato nel tempo, provvisorio: una situazione t.; una sistemazione t.; un fatto che ha avuto conseguenze gravi, ma t.; dobbiamo avere pazienza: è un periodo t., sono disagi t.; quando gli antifascisti pensavano che il fascismo fosse un fenomeno t., le loro sofferenze erano ancora tollerabili (Saba); in via t., lo stesso ma meno com. che in via provvisoria. Spesso riferito alle condizioni, agli accadimenti, ai beni di questo mondo in contrapp. a ciò che è eterno: le cose temporali tutte sono t. e mortali (Boccaccio); Di transitorio onor rispetti vani, Che qual onda del mar se ’n viene e parte, Potranno in te più che la fede e ’l zelo Di quella gloria che n’eterna in Cielo? (T. Tasso). 2. In diritto, ordinamenti t., e disposizioni, norme t. (le disposizioni t. di una nuova legge, le norme t. della Costituzione italiana), quelli che disciplinano la fase di passaggio tra la legislazione precedente e quella nuova, in cui sono normalmente incluse (e che costituiscono il diritto transitorio). Nel rapporto di pubblico impiego, ruolo t., ruolo nel quale sono collocati, in casi eccezionali, gli impiegati non di ruolo che abbiano determinati requisiti. 3. In fisica e nella tecnica, in senso generico, fenomeno t., quello relativo al passaggio di un sistema da un regime a un altro; come s. m., uno stato temporaneo di un sistema elettrico dovuto a improvvise variazioni di condizioni: in partic., un’oscillazione elettrica che avviene in un circuito a causa di un cambiamento nel voltaggio o nel carico. ◆ Avv. transitoriaménte, in modo o con carattere transitorio: ci adatteremo, transitoriamente, a questa situazione, o sistemazione; la disposizione rimane in vigore, non solo transitoriamente.