transazione
transazióne s. f. [dal lat. tardo transactio -onis, der. di transigĕre, part. pass. transactus: v. transigere]. – 1. a. In diritto civile e amministrativo, accordo concluso tra le parti di un rapporto, su cui è sorta o sta per sorgere controversia, allo scopo di evitare una lite mediante reciproche concessioni; costituisce un contratto a titolo oneroso e richiede la forma scritta: venire a una t.; comporre, evitare con una t. una lite o una vertenza. b. Nell’uso corrente, accomodamento, patteggiamento, soluzione di compromesso: venire a t. con la propria coscienza; piegarsi a transazioni su questioni di principio. 2. Nel linguaggio tecnico-economico, per influsso dell’ingl. transaction, è usato per significare genericam. un’operazione commerciale o un affare, e in partic. la compravendita: t. economiche, nella bilancia dei pagamenti, forniture di beni, servizî, monete e titoli, effettuate da residenti in uno stato a residenti in altro stato. 3. In psicologia, forma di relazione che non presuppone come già dati i termini che la costituiscono e che si svolge quindi secondo una dinamica propria; è un concetto moderno (introdotto negli anni ’40 del Novecento dal filosofo J. Dewey e dallo psicologo M. Bentley), che si contrappone a quello di interazione, e ha trovato originali applicazioni nella psicologia della percezione. 4. In informatica, per adattam. dell’ingl. transaction, denominazione generica dei singoli eventi che si presentano all’ingresso di un sistema di elaborazione dei dati. ◆ Dim., scherz. o iron., transazioncèlla (nel sign. 1 b).